L’impatto delle strategie ESG nel settore Financial Services
Questo articolo costituisce la seconda puntata di una serie dedicata ai temi ESG e non solo. A questo link è possibile leggere il primo articolo pubblicato.
La sostenibilità in ambito bancario
Il settore bancario è sottoposto a crescenti pressioni, a livello globale, per operare in modo più sostenibile e per essere più trasparente in merito ai suoi impatti economici, sociali e ambientali.
Uno studio supportato da GABV – Global Alliance for Banking on Values – ha verificato una correlazione positiva tra il rendimento finanziario e le valutazioni in ambito Sostenibilità.
Le banche che hanno costantemente ottenuto risultati positivi in termini di ESG hanno generato rendimenti più elevati rispetto alle banche che hanno ottenuto risultati meno brillanti in termini ESG.
Per gli istituti finanziari è, dunque, vantaggioso perseguire simultaneamente priorità strategiche in materia di sostenibilità e di risultati finanziari.
Infatti, un numero sempre maggiore di banche riconosce la necessità di integrare i fattori ESG nei propri approcci e decisioni in materia di investimenti, prestiti e finanziamento dei progetti.
Si sta inoltre diffondendo la consapevolezza che approcci bancari responsabili e una gestione competente delle tematiche ESG possono migliorare i rendimenti, proteggere la reputazione, stimolare le opportunità commerciali, attenuare i rischi e rafforzare la posizione e il valore di mercato.
Un esempio di come i principi ESG stanno influenzando i modelli di business del settore finanziario è rappresentato dalla nascita e dalla diffusione di green loans, sustainable loans e di green bonds.
Green e Sustainable Loans
Secondo Loan Market Association – voce autorevole del mercato dei prestiti in EMEA – per essere definito verde (green loan) un prestito deve rispettare quattro principi chiave:
- L’utilizzo della somma: tutti i progetti devono offrire vantaggi ambientali misurabili e verificabili
- Il processo di valutazione e selezione dei progetti: il beneficiario deve informare chiaramente il suo finanziatore dei propri obiettivi di sostenibilità, del processo attraverso il quale i loro progetti vengono classificati come iniziative green e a quali policy intendano conformarsi
- La gestione della somma: la somma erogata in un prestito green dovrebbe essere incassata su un conto specifico e dedicato nonché monitorata in modo appropriato al fine di garantire la trasparenza
- Reporting: colui che riceve il prestito è tenuto a rendere disponibili e ad aggiornare le informazioni sull’utilizzo dei fondi su base annuale, fino a quando non vengano totalmente utilizzati.
La differenza tra i prestiti verdi ed i prestiti sostenibili – sustainable loans – risiede nel fatto che questi ultimi non sono subordinati al loro utilizzo per un determinato scopo.
Nei prestiti sostenibili le condizioni del prestito devono incentivare il beneficiario a migliorare le proprie prestazioni rispetto a determinati criteri ambientali, sociali e di governance predeterminati: più semplicemente, il tasso applicato al prestito è direttamente collegato alle prestazioni del beneficiario in termini di sostenibilità.
Un esempio recente di prestito green è rappresentato dall’accordo siglato dal Gruppo BNL BNP Paribas con SACMI: un prestito di 50 milioni di euro – chiamato Positive Loan – a sostegno dello sviluppo dell’azienda nei suoi progetti di sostenibilità ambientale e sociale.
Questo accordo offre termini e condizioni specifici, destinati a stimolare un miglioramento delle prestazioni ambientali nelle fabbriche SACMI. I termini di questo prestito sono legati al conseguimento di obiettivi di sostenibilità precisi, ossia, le condizioni del prestito diventeranno ancora più vantaggiose per l’azienda dopo il raggiungimento di obiettivi specifici di efficienza per la gestione dei rifiuti (in particolare le emulsioni oleose generate dai macchinari) e la gestione ottimizzata del ciclo idrico.
Green Bonds
I green bonds sono un tipo di strumento, a reddito fisso, specificamente destinato alla raccolta di fondi per progetti ambientali e climatici. Similarmente ai green loans, anche i green bonds, secondo ICMA – International Capital Market Association, un’organizzazione di autoregolamentazione e associazione commerciale per i partecipanti ai mercati dei capitali, si basano su quattro principi:
- L’utilizzo della somma: tutti i progetti devono offrire vantaggi ambientali misurabili e verificabili
- Il processo di valutazione e selezione dei progetti: l’emittente di un Green Bond deve comunicare chiaramente agli investitori gli obiettivi ambientali, i processi attraverso i quali l’emittente valuta la compatibilità dei progetti rispetto agli obiettivi ambientali ed ai requisiti di eleggibilità relativi a tali progetti
- La gestione della somma: le somme raccolte dai Green Bond, o un ammontare pari, dovrebbero essere accreditati su un conto specifico, controllato e documentato accuratamente dall’emittente
- Reporting: gli emittenti sono tenuti ad elaborare, mantenere e aggiornare informazioni riguardanti l’uso delle somme raccolte. Tale report annuale dovrebbe includere l’elenco dei progetti nei quali sono stati effettuati investimenti, nonché una loro breve descrizione, gli importi ad essi assegnati ed il loro impatto atteso.
Un esempio è il “World Bank Green Bond”, che raccoglie fondi da investitori per sostenere i prestiti della World Bank volti a sostenere progetti che supportano azioni di mitigazione dei cambiamenti climatici. Questo prodotto è stato progettato in collaborazione con la Skandinaviska Enskilda Banken (SEB) per rispondere alla specifica richiesta dell’investitore di un prodotto a reddito fisso a tripla A che possa supportare progetti che affrontano queste nuove sfide. Dal 2008 la World Bank ha emesso l’equivalente di oltre 13 miliardi di dollari in Green bond attraverso oltre 150 transazioni in 20 valute. I Green bond della World Bank rappresentano un’opportunità per investire in soluzioni climatiche attraverso un prodotto di alta qualità: la qualità creditizia tripla A dei Green bond è la stessa di qualsiasi altra obbligazione della World Bank.
Green Investments Banks
Per concludere, le GIB, Green Investments Banks, sono un esempio di investimenti collegati alle questioni ESG. Una GIB è un’entità pubblica istituita specificamente per mobilitare investimenti privati in infrastrutture LCR (Low-Carbon, climate-Resilient) al fine di raggiungere obiettivi ambientali a livello nazionale, come ad esempio diffusione delle energie rinnovabili, efficienza energetica e riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
Le GIB hanno strutture, dimensioni e approcci diversi, ma in genere condividono le seguenti caratteristiche fondamentali:
- un mandato specifico che si concentra principalmente sulla mobilitazione degli investimenti privati LCR utilizzando gli interventi per mitigare i rischi e consentire le transazioni
- indipendenza e flessibilità nella progettazione e attuazione degli interventi
- un’attenzione focalizzata sui costi e sul monitoraggio delle prestazioni.
GIB ed entità similari sono state istituite a livello nazionale in stati come Australia, Giappone, Malesia, Svizzera, Regno Unito e USA.
La sostenibilità in ambito assicurativo
Citando il “Global Insurance Outlook” per il 2020 di Ernst & Young, l’impatto futuro del cambiamento climatico sulle compagnie assicurative, in termini di aumento di raccolta premi, potrà essere misurato nell’ordine delle centinaia di miliardi di dollari. Sebbene vi siano gravi rischi da gestire, tale aumento è potenzialmente enorme.
Negli ultimi decenni non vi sono stati grossi cambiamenti del mercato assicurativo in relazione ai rischi di catastrofi ambientali, nonostante la maggiore consapevolezza delle minacce del cambiamento climatico. Le assicurazioni si trovano in una posizione privilegiata per aiutare persone, imprese e comunità a riconoscere la necessità di una maggiore protezione e offrire nuovi prodotti relativi a questi temi, differenziando tra prodotti più tradizionali a copertura dei danni e prodotti più innovativi focalizzati sulla prevenzione del rischio e sull’erogazione di servizi post-evento.
Il settore assicurativo è consapevole dell’importanza del suo ruolo. Già nel 2012 sono stati lanciati i principi per l’assicurazione sostenibile all’interno della Finance Initiative del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP FI), una partnership tra l’UNEP e il settore finanziario globale per mobilitare i finanziamenti del settore privato per lo sviluppo sostenibile. Questi principi si focalizzano sull’integrazione delle questioni ambientali, sociali e di governance nei processi decisionali in materia assicurativa, al fine di sensibilizzare i clienti e i partner e di promuovere azioni concrete da parte di governi e autorità di regolamentazione.
Molte compagnie sono firmatarie di questi principi ed alcune si sono impegnate nel diventare “carbon neutral” entro il 2050.
Il settore assicurativo svolge quindi un ruolo chiave nella gestione dei rischi e delle opportunità legati alla sostenibilità nei ruoli di gestore del rischio, vettore di rischio e investitore.
Le caratteristiche della cosiddetta “assicurazione sostenibile” si possono declinare secondo le 5 aree principali riportate nel paper “SAP & Sustainability – Focusing on Sustainable Financing & Investment” di dicembre 2020 e riassunte di seguito:
Sviluppo dei prodotti
- Soluzioni assicurative “inclusive” che possano integrare quelle tradizionali nel coprire rischi da catastrofi naturali di maggiore impatto sociale ed economico
- Prodotti di investimento che soddisfino gli standard di Corporate Social Responsibility delle imprese
Vendite
- Tariffe che possano incoraggiare i clienti ad adottare comportamenti sostenibili, generando nel contempo valore per cliente e compagnia assicurativa
- Incoraggiare il personale di vendita/agente/intermediario a raggiungere obiettivi di sostenibilità
Sottoscrizione
- Includere i criteri ESG nel processo di sottoscrizione delle polizze. Collegare i processi di investimento e sottoscrizione, in modo da rendere chiaro se l’investimento sottostante finanzia aziende che rappresentano o possono provocare rischi ambientali
- Valutare attentamente i clienti o i cespiti da assicurare che presentino un rating ESG basso
Sinistri
- Garantire una supply chain sostenibile per la risoluzione dei sinistri e per la sostituzione dei prodotti e servizi, controllando e premiando sempre la sostenibilità dei fornitori convolti
Back office
- Dimostrare la performance in ambito ESG mediante la rendicontazione sostenibile (Reporting integrato 0216, GRI Index, Comunicazione sul Patto globale delle Nazioni Unite, UN PRI report sulla trasparenza, UN Global Reporting Initiative (GRI), Certificazione ISO 14064 Impronta ecologica ecc.)
- Formare e sensibilizzare tutte le parti interessate: dipendenti, clienti, azionisti, investitori
- Aderire ad iniziative sostenute dalle Nazioni Unite e da altri organismi che incoraggino l’adozione di principi sostenibili.
In questo articolo abbiamo quindi approfondito l’impatto delle strategie ESG nel settore dei Financial Services, analizzando nel dettaglio alcuni esempi di sostenibilità in ambito bancario ed assicurativo. Nel prossimo analizzeremo il contributo di SAP sul tema ESG.
Alice Musso, Emanuele Fumeo e Livio Iannizzi